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Città 10/11

RAGUSA (Dubrovnik) La sua posizione unica, su una penisola ai piedi di una catena di monti calcarei circondata da vegetazione subtropicale, oltre alla storia di città marinara rivale di Venezia, fanno di Dubrovnik una città suggestiva sotto molti aspetti. L'insediamento più antico era conosciuto con il nome di Epidauros, divenuto poi Epidaurum in epoca romana. Quando nel VII sec. fu distrutto dai barbari, gli abitanti emigrarono verso il villaggio di pescatori di Ragusium, che si sviluppò anche grazie all'insediamento degli Slavi dell'entroterra. La minaccia veneziana rimase a lungo un problema per gli abitanti, che per un certo periodo riuscirono ad assicurarsi l'autonomia amministrativa. Nei secc. XV e XVI la città raggiunse una grande prosperità, grazie anche al monopolio del sale e allo sfruttamento delle risorse minerarie della vicina Bosnia. La fine della repubblica aristrocratica fu sancita dalle truppe napoleoniche; in seguito la città cadde sotto l'Austria e, alla fine del primo conflitto mondiale, passò alla Jugoslavia. Dal 1919 si chiama Dubrovnik, che significa "foresta di querce". Nella recente guerra dei Balcani, Dubrovnik è stata duramente bombardata, con gravi conseguenze soprattutto sul turismo. Importanti fortificazioni circondano ancora oggi il centro cittadino: oltre alle mura spesse 6 metri e alte 25, ci sono nove bastioni e varie fortificazioni aggiuntive. Due Porte - Pile e Ploce - consentono l'ingresso alla città. Vicino alla chiesa del Redentore inizia una bella passeggiata lungo le mura cittadine. La chiesa di San Francesco possiede un importante timpano con una rappresentazione della Pietà; ai lati vegliano i santi Geronimo e Giovanni Battista e anche il portale è degno di nota. Il Mala Braca, convento francescano, fu costruito nei secc. XIV-XV e racchiude uno stupendo chiostro decorato con maschere, animali e piante. Di fronte alla Porta di Pile fu eretta la Velika Onofrijeva Cesma, una fontana opera del napoletano Onofrio della Cava. Nei pressi si trova il convento delle Clarisse, edificato verso la fine del XIII sec., dove venivano educate le figlie della nobilità e dove fu istituito uno dei primi orfanotrofi d'Europa. Per oltre 200 metri dalla Porta si estende lo Stradun, anticamente una palude che divideva in due la città slava da quella romana. Esso rappresenta oggi il salotto buono cittadino. Tutti i palazzi dello Stradun furono edificati in seguito al terremoto del 1667. Prijeko è una strada parallela piena di locali e ristoranti alla moda. Ulica od Puca è invece una via di negozi, soprattutto gioiellerie, gestite secondo la tradizione da Albanesi. L'Ikonski Muzej espone quadri preziosi di artisti bizantini, veneziani e russi di epoche diverse. La piazza del mercato, al cui centro si trova la statua del grande poeta cittadino Ivan Dzivo Gundulic, si affolla al mattino. Anche Dubrovnik possiede la sua Piazza della Loggia, con al centro la colonna di Rolando, eseguita nel 1418 dal milanese Bonino.