GEOGRAFIA
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Economia 2/3
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Il legname è finora esportato in quantità minore confrontato alla ricchezza dei boschi, e quasi solo per opera di imprese italiane; in maggior misura si esporta il carbone (in Grecia, Italia e Dalmazia). L'allevamento del bestiame è esercitato da pastori seminomadi e dai montanari del nord (i malissori) ed è ancora di tipo tradizionale. Il primo posto spetta agli ovini, dei quali si utilizza la lana ed il latte per la fabbricazione del formaggio; seguono bovini, muli, cavalli e pollame. L'industria della pesca ha un'importanza del tutto secondaria. Le risorse minerarie sono rilevanti in rapporto alle dimensioni del paese (petrolio, miniere di carbone, cromo, rame, minerali di ferro e nichelio). E' inoltre accertata la presenza di giacimenti di bauxite, asbesto,zolfo, arsenico, oro e argento. Il settore manifatturiero è quasi interamente costituito da impianti per la trasformazione dei prodotti agricoli e del sottosuolo. La struttura produttiva dell'Albania riflette quella tipica di un paese in via di sviluppo: l'industria rappresenta meno del 20% della composizione totale del prodotto materiale netto.Scarsa è, infatti, l'espansione delle industrie vere e proprie. Al di fuori di quelle strettamente connesse con l'agricoltura (caseifici, oleifici), e di qualche altra (paste alimentari), si possono ricordare la produzione delle sigarette,quella della terracotta e la più recente industria della stamperia di Tirana. Le vecchie industrie domestiche(lavori d'argento e d'oro, fabbricazione di drappi con testid'oro, intagli in legno,etc.) sono quasi tutte emigrate fuori dei confini dell'attuale stato. Decaduto è anche il setificio in Scutari, che era gia un centro di esportazione della seta, importante per tutta la parte occidentale della penisola balcanica. Per un futuro sviluppo industriale, l'Albania può contare su notevoli risorse idroelettriche. |