Liuba vive ora negli Stati
Uniti e conduce una ricerca per una universit americana
sulla popolazione nomade, Gitani e Rom, in Portogallo, Francia
e Italia. Per il nostro paese ha scelto Firenze, sapendo
di poter contare su Tabucchi che conosce bene questa citt
e il popolo degli Zingari. Ed accompagnando e osservando
il lavoro della studiosa che nasce il libro, un atto di
denuncia, violentemente lucido, verso una citt che si
inventata una storia di democrazia che non mai, nei fatti,
esistita: "Impossessatasi del potere alla fine del Quattrocento
- scrive Tabucchi - con quello che oggi definiremmo un golpe
militare, la famiglia Medici, nella persona di Cosimo il
Vecchio, diventa padrona della citt di Firenze [...] A
partire da quel momento viene posta fine a qualunque rappresentanza
della volont popolare [...] Non si mai visto nella storia
un proprietario che paga le tasse a se stesso. Grazie a
tali facilitazioni i banchieri Medici signori di Firenze
diventano una delle famiglie pi ricche e potenti dEuropa.
Per fortuna erano dotati di buon senso estetico. Ci li
rese mecenati degli artisti dellepoca." La popolazione
fiorentina ha dimenticato completamente la prima parte,
continua a vantare la seconda, magnificando "la culla del
Rinascimento italiano" e rimuovendo dalla propria storia
i bandi che, tra la fine del Cinquecento e per un secolo,
colpirono vagabondi, cantimbanchi, cerretani, birboni, accattoni
e zingari. Senza mai tentare di capire e di rimuovere le
cause che spingono gruppi di persone ai margini della societ,
lunico obiettivo, oggi come ieri, di spingerli lontani,
in luoghi dove non siano visibili e non possano provocare
danno, da cui non possano offuscare la magnificenza della
citt o spaventare i turisti. Se allora potevano danneggiare
limmagine della corte medicea, oggi non devono essere dintralcio
alla Biennale della Moda e del Cinema o alla mostra degli
occhiali di Elton John. Il viaggio di Tabucchi e Liuba percorre
i risultati di questa mentalit, della politica che ne deriva,
attraverso le baracche della zona di Brozzi e delle Piagge
"stretta tra la ferrovia che collega Firenze e Pisa e linquinatissimo
fiume Arno" dove "gli abitanti non hanno nessun tipo di
infrastruttura (acqua, elettricit, fognature, assistenza),
n sussistenza. Spesso neppure i documenti che provino che
esistono come creature." E un racconto drammatico, tra
persone a cui, in pieno agosto, viene chiuso dal Comune
lunico rubinetto disponibile in tutta la zona, che devono
convivere con topi grossi come gatti. Un giovane prete,
Alessandro Santoro, vive in questa realt, prestando aiuto,
insegnando a leggere e a scrivere a bambini e ad adulti,
inimicandosi i nuovi "padroni" della citt, finch il Comune
arriva a sfrattarlo. Attaverso la storia drammatica della
famiglia Krasnich scopriamo lassurda realt di una popolazione
a cui non viene concesso il diritto di esistere. In una
societ che si definisce multietnica e politically correct,
gli Zingari non hanno mai avuto la possibilit di essere
considerati persone, vengono giudicati ed emarginati come
gruppo, senza mai tenere conto delle singole individualit.
Non si vuole pensare che se sono sporchi perch non hanno
i servizi igienici e neppure un po dacqua, che se rubano
perch gli stata tolta ogni possibilit di esercitare
i mestieri tradizionali, che se questuano o vendono le rose
nei ristoranti perch lunico modo di sopravvivere.
Per questo il libro di Tabucchi prezioso: perch parla,
dallaltra parte, di un mondo che si tende ad emarginare
e a dimenticare, finch non diventa oggetto di qualche articolo
di cronaca nera, un altra condanna, per rendere sempre pi
impossibile la loro esistenza.
Indice
recensioni