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Renate
Siebert "storia di Elisabetta" (Pratiche Editrice)
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Quali possibilit ha una donna giovane, non inserita nel sistema dei
partiti, orientata a sinistra, di vincere le elezioni in un piccolo
paese calabrese, dove impera la mafia, dove il consiglio comunale
stato sciolto due volte nel giro di pochi mesi per infiltrazioni
mafiose?
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Elisabetta Carullo, ventottenne,
laureata, la dimostrazione che il coraggio e la volont
di cambiare possono vincere anche in una situazione cos
difficile. Candidata e sostenuta da una lista civica che
si contrappone al potere mafioso locale, viene eletta sindaca
nel 1994 e riconfermata nelle elezioni successive, a Stefanaconi,
in Calabria.
La sua prima campagna elettorale e i primi tempi della sua
amministrazione sono stati difficili: gli attentati, la
derisione, i pettegolezzi, ogni genere di tentativo per
cercare di minarne la sua volont e le possibilit di successo.
Ma il coraggio di Elisabetta, la sua costanza, la solidariet
degli "abitanti che hanno trovato un loro punto di riferimento
e, molti, anche il coraggio di uscire allo scoperto", l'appoggio
del giovane parroco, l'affetto del marito che l'ha sempre
sostenuta e spinta a proseguire, sono risultati vincenti,
hanno decretato la sconfitta di chi aveva istituito un potere
illegale che, oltre ad essere un ottimo affare per chi lo
gestiva, aveva bloccato lo sviluppo sociale, economico e
umano del paese.
Le storie di Stefanaconi e della sua sindaca sono state
raccolte, nel libro "Soria di Elisabetta" pubblicato da
Pratiche Editrice, da Renate Siebert, sociologa, docente
all'Universit della Calabria e autrice di vari saggi sulla
mafia e sulla condizione delle donne nel Sud d'Italia. Ma,
racconta Elisabetta Carullo, "non voglio essere considerato
'il sindaco antimafia' un simbolo della Calabria da questo
punto di vista": all'impegno contro la mafia e alle denunce,
lo sforzo anche quello di dare al proprio paese una nuova
dignit culturale.
In questi anni Stefanaconi ha cambiato volto: nata la
biblioteca, la scuola stata trasferita in un palazzo pi
grande, i concerti di musica classica sono frequenti e molto
seguiti, "Villa Elena - Il giardino della cultura", una
grande villa con parco, sala mostre, anfiteatro e forno
antico oggi una realt e c' il progetto per la realizzazione
di un teatro. Se uno dei punti di forza della mafia stato
quello di mantenere l'ignoranza tra la popolazione, l'obiettivo
della giunta che le si contrappone non pu essere che quello
di puntare sulla cultura.
Intanto, si sono avviate molte altre opere, come la costruzione
della fognatura e la ristrutturazione degli alloggi comunali;
Stefanaconi si gemellata con Sesto Fiorentino, citt con
la quale esistono fitti scambi di idee, di cultura e di
giovani che vengono ospitati durante le vacanze. Un altro
importante gemellaggio quello con il popolo Sahariani
che lotta contro il Marocco per riacquistare i propri territori.
A tutto questo importante lavoro, realizzato in pochi anni
tra l'incredulit di molti, mancano ancora alcuni tasselli
per creare quella solidit che pu permettere di proseguire
nel futuro. "L'assenza dei partiti nei confronti della nostra
azione, [] anche solo un manifesto di solidariet" sentita
da Elisabetta Carullo come una mancanza che rende ancora
pi pesante e, soprattutto, rischia di rendere precario
il lavoro fatto fino ad ora.
"La societ civile organizzata di Stefanaconi [] non ha
radici salde, non ha una storia", racconta Carullo che ritiene,
quindi, che "vada tenuta alta l'attenzione, in modo che
tutto questo si radichi nel territorio e la mafia non trovi
pi spazio".
Il libro di Renate Siebert nato dal desiderio di far conoscere
questa storia coraggiosa anche perch, come scrive nella
conclusione, "i misfatti mafiosi sono visibili e amplificati
dai mass media: sommersa, il pi delle volte, rimane la
resistenza civile".
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