Finisce tutto, tutto. S,
vale la pena morire... Ma la vita di una donna cos."
leggiamo in "Va a finire che muori, Ngiglina" di Suleiman
Cassamo. E uno dei racconti che compongono il volume "Africana"
edito da Feltrinelli che raccoglie "racconti dellAfrica
che scrive in portoghese".
Autori noti come Luandino Vieira,
Pepetela, Mia Couto, personaggi come Agostinho Neto, primo
presidente dellAngola indipendente, e scrittori ancora
sconosciuti allestero, narrano in pagine drammatiche la
rinascita di quei paesi che sono stati colonie portoghesi,
Angola, Capo Verde, Mozambico, So Tom e Prncipe, la faticosa
battaglia per lemancipazione da un passato che, come scrive
Roberto Francavilla nellintroduzione al libro, "ha lasciato
tracce significative, molte delle quali indelebili (antropologiche,
economiche, sociali, architettoniche), alcune forse positive,
altre discutibili, altre ancora devastanti".
Sono paesi diversi, legati da
una lingua importata dai conquistatori e che hanno in comune,
fra loro e con tutti i paesi che sono stati a lungo colonizzati
da una potenza straniera, un passato di dominio e di violenza,
una lunga lotta per lindipendenza, il bisogno profondo
di ritrovare la propria identit, di superare la povert,
lignoranza, la perdita di dignit a cui li ha costretti
linvasione straniera. Un bisogno che emerge continuamente
nelle pagine di "Africana", diciannove storie dalle quali
emergono dolori antichi ed entusiasmi nuovi, il desiderio
di far conoscere la propria terra, i propri sentimenti,
il proprio lavoro. Sono storie molto belle, scritte in uno
stile che risente molto della tradizione orale che le rende
particolarmente vivaci, che raccontano di povert, di imbrogli,
di sfruttamento, di stupri, di teppismo, di prostituzione,
di stregoneria, di tristezza ma anche di desiderio di cultura,
di vita, di libert.
Nonostante gli autori siano
tutti uomini, le donne sono largamente raccontate, vittime
delle truffe e della violenza dei colonizzatori ma, nello
stesso tempo, figure forti, che saranno una base importante
per la costruzione del futuro. Gli anziani, i vecchi, costretti
a continuare a lavorare perch le paghe sono talmente basse
da non permettergli una vecchiaia di riposo, sono altre
figure importanti del libro, e sono anche i fortunati, di
fronte a coloro che sono morti per mancanza di medicine
o dei soldi per comprarle.
Le tracce che la colonizzazione
ha lasciato sono evidenti, cominciando dallespressione
in una lingua altrui, anche se, come spiega il traduttore
Vincenzo Barca, trasformata con continui scambi con le lingue
locali. Ma la volont di trovare una propria identit, di
raccontare in prima persona la propria storia evidente
e molto forte.
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