Una legge per responsabilizzare le aziende sulle condizioni
socio-ambientali della produzione.
E' ormai sempre più diffusa la tendenza delle grosse imprese a decentrare
la produzione verso i paesi in via di sviluppo, dove leggi più permissive
e minori controlli favoriscono fenomeni di sfruttamento e inquinamento
ambientale come casi anche recenti hanno dimostrato. All'assenza
di controlli si aggiunge la sostanziale mancanza di informazioni
sulle attività dell'impresa, della quale spesso non si conoscono
nemmeno i paesi in cui opera. Con una proposta di legge presentata
in parlamento, chiediamo che le imprese si responsabilizzino rispetto
alle condizioni sociali (applicazione delle convenzioni sul lavoro
minorile, non utilizzo di lavoro forzato, pagamento di salari dignitosi,
garanzia della libertà sindacale e di contrattazione, non utilizzo
di punizioni corporali, non discriminazione) ed ambientali (energia
impiegata, rifiuti prodotti, ambienti di lavoro) della produzione.
Intervengono:
On. Natale Ripamonti
On. Carlo Stelluti Mario Agostinelli (Segretario CGIL Lombardia)
Paolo Meschia (Pres. Assopelletteria e Federpelletteria)
Sabina Siniscalchi (Segretario Naz. Mani Tese)
Coordina: Sandra Cangemi (Coord. Lombardo Nord Sud del mondo)
Per informazioni: Amalia Navoni (Tel. e fax: 02/38002691); Roberto
Cuda (e-mail: robecuda@tin.it).
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