Con la riforma il legislatore ha inteso elevare a regola generale
il criterio dell'avviamento su base normativa. Ciò significa che,
nella maggioranza dei casi, i datori di lavoro soggetti a obbligo
di legge, possono "scegliersi" la persona da assumere. Il problema
per le imprese è quello di non "conoscere" le persone disabili e
di non possedere le infrastrutture organizzative e le competenze
necessarie per la gestione della complessità connessa all'integrazione
lavorativa di un disabile.
Il consorzio, avvalendosi di figure professionali appositamente
formate, in base alle esigenze manifestate dalle imprese clienti,
effettua la valutazione e l'individuazione, all'interno delll' organizzazione
produttiva, della posizione realisticamente occupabile dal soggetto
con disabilità in relazione a mansioni preventivamente concordate.
Tramite accesso alla propria banca dati e attraverso l'attivazione
della rete di relazioni instaurate sul territorio, effettua la selezione
del personale e individua la persona in grado di soddisfare le esigenze
dell'impresa. Se necessario, vengono realizzati percorsi formativi
ad hoc mediante tirocini di orientamento e formazione professionale
direttamente in azienda. Nel collocamento dei disabili, assumono
poi un'importanza rilevante, se non fondamentale, i servizi di tutoraggio
e accompagnamento al lavoro, che consentono di monitorare l'andamento
dell'inserimento tenendo sotto controllo la problematicità dei sistemi
che ruotano attorno a un soggetto con handicap, e supportando l'inesperienza
di chi lavora con personale normodotato nel relazionarsi con questi
nuovi dipendenti.
In base all'esperienza maturata è stata evidenziata l'importanza
di una figura che potesse accompagnare l'inserimento lavorativo
svolgendo un ruolo rassicurante non solo per chi deve avvicinarsi
per la prima volta al mondo del lavoro, ma anche per chi non possiede
tutti gli strumenti necessari ad accogliere una persona con particolari
problematiche.
I servizi offerti sono rivolti in modo privilegiato alle imprese
di piccola dimensione (15/35 addetti), che godono della facoltà
di chiamata nominativa del disabile da assumere e possono fruire
di un'ampia dilazione, un anno computabile dalla data della assunzione
di un dipendente aggiuntivo, per ottemperare agli obblighi sanciti
dalla riforma. Un periodo che consente di costruire un piano individualizzato,
che quindi ha maggiori probabilità di successo.
Tuttavia, la possibilità di concordare attraverso convenzioni ad
hoc la tipologia dell'intervento e di bilanciare di volta in volta
i servizi resi rendendo flessibile l'offerta, avvicina anche le
imprese di maggiori dimensioni, che devono assumere dei disabili,
potendo procedere, almeno in parte, secondo il criterio della chiamata
nominativa.
Conclusioni
Allo stato attuale, il Consorzio Co&So sta perfezionando un
accordo - quadro con la locale Associazione degli industriali per
l'avvio di una fase sperimentale del progetto rivolta a un gruppo
di imprese associate. Assindustria ha manifestato interesse per
la proposta del consorzio e solo per la mancanza di alcuni atti
necessari all'applicazione della nuova normativa, tra cui il Regolamento
di esecuzione, non è stato possibile stipulare l'accordo definitivo.
Dall'esito di questa relazione potrà dipendere buona parte delle
prospettive di un progetto ispirato dalla volontà di contribuire
al cambiamento culturale necessario per dare attuazione a una legge
complessa e di non facile interpretazione.
Da Impresa Sociale 50/2000, pagh.46-47, Mauro Tamborrino
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